Pagine

venerdì 21 ottobre 2016

Adagio....




Adagio sono nel primo pensiero
che mi abbraccia,
poi il cuore sereno risparmia un istante
accantonandolo tra le coperte,
Vicino il pensiero mi coccola nel sogno
sereno,
mi raggiunge la voce del mio spirito
dicendo  forse!
e mi immergo nell'acqua limpida
sentendomi bellissima
perché ancora la vita mi aiuta.


Grazie al rispetto ancora..che mi rende
un po' di forza
quando sfiorisco.


lucia Romano
Tutti i diritti riservati all'Autore
Legge 22 aprile 1941 633 e succ. modifiche

sabato 9 aprile 2016

La città dell'anima - Le forme dell'anima




Le forme dell’anima


Sotto un pergolato si trova una vecchia che sospira, una donna che si conta le rughe sul viso. Come si diventa quando superati i quaranta, ti accorgi di cambiare, in modo informe, perché non riesci a identificare le novita'dentro te.
Mi guardo con il volto rivolto allo specchio posto a fianco della sedia a dondolo, un gioco che nasce da giorni lontani e nascosti, sotto il pergolato d'uva bianca, cerco tra un dondolio e l'altro: il mare, il volto di bimba, i capelli castani al sole e il brillio dei miei occhi per la gioia. Mi muovo veloce, la sedia resiste al gioco, e ritrovo un cinema, un volto, poi la sera limpida di comici nello spazio del paese delle mia vacanze.
Le rughe chiamano ogni singolo momento, nei quali i ricordi sono come fotografie scattate con le mie mani. Il verde e l'azzurro rincorrono il dondolio, mentre allo specchio un nuovo volto, fatto dalle vite trascorse nei giorni sotto il pergolato.
Sono le vite di ogni singolo giorno, nel quale il ricordo compie magie e trasforma la mia forma in qualcosa di nuovo; era il tempo d'invecchiare, invece si cresce con ancora l'entusiasmo dei vent'anni, quando ci si guarda con un pizzico di vanità, senza comprendere chi diventerai.
Sola lassù, sull'albero che sorregge i miei sogni, un albero di collina, quieta, esposto un poco al vento, che sorride perché vive insieme a me, le mie vite a puntate, il puzzle del mio cuore e l'anima che s'inventa nuovi aspetti di se stessa; guardo verso la città che è la mia casa è rincorro ancora la vita, verso quella soglia che è la morte, perché non si finisce mai d'imparare e diventare altro.
La collina della rimembranza, è un luogo magico dove l'anima guarda il suo vivere.
Si avvicina una bambina, mentre la vecchietta gioca allo specchio, la bimba sorride, vede dallo specchio tutti i sentimenti, fatti d'immagini e piange per la felicità d'aver ritrovato qualcuno tanto vicino, da sembrarle un abbraccio pieno di tenerezza, la sua presenza. La bimba si siede vicino alla vecchia e inizia a raccontare fiabe. 
Volto lo sguardo e vedo la neve, l'abete si sta imbiancando , un brivido poi il sentimento del destino, perché nel mondo tanti compiono uccisioni verso la creatura di Dio, la terra che muovendosi crea, ancora come Dio: senza la sua purezza le anime soffrono di un assenza che la vita sconvolge. Torna tra le case il vento bianco e argenteo dei sogni e del destino, mentre la bimba e la vecchia si rivolgono verso nuove persone, sconosciute ma parte di loro.
Sono fantasmi, perché non ancora nati e dipende da loro due, difronte allo specchio, farli vivere. Emozioni di momenti che circondano il mio essere che guarda il mentre, diviene da bimba a vecchia: anche pochi giorni e poche persone nella citta', ma vive e nuove nel giocare con me.


Lucia Romano
Tutti i diritti riservati all'autore 
Legge 22 aprile 1941 n.633 e succ. modifiche.
  

sabato 9 gennaio 2016

La città dell'anima - Descrizione

La città dell'anima - Descrizione

Quando raggiungo la cima di un abete, fresco con la speranza che corre veloce cercando d'agguantare il reale di una vita seminata in pezzi da puzzle, tra fiaba e momenti, sorrido accarezzando il vento.
L'orizzonte si distende, insieme alle case della mia città, sulla collina delle rimembranze gli alberi in fila proteggono, io Poggio lo sguardo verso le persone che si muovono per le strade e immagino il vento che porta polvere di stelle, bianca e argentea a sfiorare quelle persone e le loro case, che sentono del bene in ogni momento di vita.
Imparo il fruscio delle foglie che crescono in quel momento, dalle gemme crescono nel giorno con il sole di primavera, i rami mi sorreggono come angeli che donano pace, mi raggiunge il vento argenteo e una sensazione di nascita compare nel mio cuore.
Le persone camminano come piccole creature sul sentiero del loro destino, ad ogni passo si scaldano al fuoco di spiriti che li seguono, per non farli cadere. Tutte le strade hanno scorrimani per chi ha più tempo e ha già trascorso gran parte della sua vita, fragili si tengono, mentre sorridono del nuovo momento; è strana la mia città perché le persone non si conoscono, ma creano legami indissolubili, ognuna con chi crede nel vento e nel riso del proprio essere e nelle carezze proprie data al mondo.
Sulla collina l'aria porta i ricordi di secoli d'amicizie, respiri le vite e vivi un'altra tua vita, il rossore di un pudore per i momenti intensi d'affetto in cui il tuo essere a nudo chiama lo spirito a se compagno.
La radura s'imbianca d'inverno, quando la vita non risponde all'arrivo di un nuovo che assembla i pezzi del proprio cuore, che solingo s'aggira nei ricordi di un'inconscio che arriva a salti di volontà, perché svolta il vuoto della mente, il primo arrivo è la morte.
Gli alberi non sentono inverni, lentamente scendo guardando la neve e scopro la mia città che rinasce.

Lucia Romano
Tutti i diritti riservati all'autrice
Legge 22 Aprile 1941 n. 633 e succ. modifiche