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sabato 9 aprile 2016

La città dell'anima - Le forme dell'anima




Le forme dell’anima


Sotto un pergolato si trova una vecchia che sospira, una donna che si conta le rughe sul viso. Come si diventa quando superati i quaranta, ti accorgi di cambiare, in modo informe, perché non riesci a identificare le novita'dentro te.
Mi guardo con il volto rivolto allo specchio posto a fianco della sedia a dondolo, un gioco che nasce da giorni lontani e nascosti, sotto il pergolato d'uva bianca, cerco tra un dondolio e l'altro: il mare, il volto di bimba, i capelli castani al sole e il brillio dei miei occhi per la gioia. Mi muovo veloce, la sedia resiste al gioco, e ritrovo un cinema, un volto, poi la sera limpida di comici nello spazio del paese delle mia vacanze.
Le rughe chiamano ogni singolo momento, nei quali i ricordi sono come fotografie scattate con le mie mani. Il verde e l'azzurro rincorrono il dondolio, mentre allo specchio un nuovo volto, fatto dalle vite trascorse nei giorni sotto il pergolato.
Sono le vite di ogni singolo giorno, nel quale il ricordo compie magie e trasforma la mia forma in qualcosa di nuovo; era il tempo d'invecchiare, invece si cresce con ancora l'entusiasmo dei vent'anni, quando ci si guarda con un pizzico di vanità, senza comprendere chi diventerai.
Sola lassù, sull'albero che sorregge i miei sogni, un albero di collina, quieta, esposto un poco al vento, che sorride perché vive insieme a me, le mie vite a puntate, il puzzle del mio cuore e l'anima che s'inventa nuovi aspetti di se stessa; guardo verso la città che è la mia casa è rincorro ancora la vita, verso quella soglia che è la morte, perché non si finisce mai d'imparare e diventare altro.
La collina della rimembranza, è un luogo magico dove l'anima guarda il suo vivere.
Si avvicina una bambina, mentre la vecchietta gioca allo specchio, la bimba sorride, vede dallo specchio tutti i sentimenti, fatti d'immagini e piange per la felicità d'aver ritrovato qualcuno tanto vicino, da sembrarle un abbraccio pieno di tenerezza, la sua presenza. La bimba si siede vicino alla vecchia e inizia a raccontare fiabe. 
Volto lo sguardo e vedo la neve, l'abete si sta imbiancando , un brivido poi il sentimento del destino, perché nel mondo tanti compiono uccisioni verso la creatura di Dio, la terra che muovendosi crea, ancora come Dio: senza la sua purezza le anime soffrono di un assenza che la vita sconvolge. Torna tra le case il vento bianco e argenteo dei sogni e del destino, mentre la bimba e la vecchia si rivolgono verso nuove persone, sconosciute ma parte di loro.
Sono fantasmi, perché non ancora nati e dipende da loro due, difronte allo specchio, farli vivere. Emozioni di momenti che circondano il mio essere che guarda il mentre, diviene da bimba a vecchia: anche pochi giorni e poche persone nella citta', ma vive e nuove nel giocare con me.


Lucia Romano
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